Roma, 6 Settembre 2018
La Federazione Uil Polizia è un sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato che rappresenta oltre 7000 poliziotti italiani che si rivedono nei valori riformisti e confederali. Un sindacato che si ispira al movimento che portò alla smilitarizzazione della Polizia di Stato ed al modello Civile di Sicurezza che, grazie alla sinergia di tutto il mondo del lavoro, i colleghi hanno costruito, pagando talvolta prezzi altissimi attraverso durissime battaglie.
Tale processo di riforma fu determinato, sempre nel rispetto della legge, utilizzando il dibattito, la testimonianza e la forza delle idee, dando corpo ad un agire autenticamente riformista, che guarda all’ordinamento come garanzia e baluardo della società civile. Noi che abbiamo scelto di essere paladini della legge e delle regole, possiamo lottare democraticamente per cambiarle continuando comunque sempre a rispettarle. Noi ci sentiamo, nella specificità della nostra categoria, parte integrante del mondo del lavoro consci del fatto che l’essere corporativi, considerarsi separati dagli altri lavoratori significa rinunciare alla titolarità dei diritti che rivendichiamo ogni giorno per i poliziotti italiani.
Per questi motivi – pur rivendicando la rimozione delle limitazioni nelle libertà sindacali dei poliziotti – non abbiamo mai avuto rapporti organizzativi né alcuna sudditanza politica o di altro genere con la Confederazione UIL. Pur avendo assonanza ideale con i valori a cui essa si ispira. Guardiamo alla UIL dei Viglianesi, dei Benvenuto, dei Larizza, degli Angeletti come riferimento primario della nostra politica sindacale, non abbiamo tuttavia mai oltrepassato i limiti che la legge impone. Gli art.li 82 e 83 della Legge 121/81, pongono un chiaro ed insormontabile divieto di associarsi o avere alcun tipo di rapporti organizzativi con le Confederazioni o le Associazioni sindacali esterne alla Polizia di Stato.
La storia peraltro dei rapporti tra le Confederazioni ed i Sindacati di Polizia è una storia di rispetto della nostra specificità e della dignità delle dinamiche democratiche dei sindacati di Polizia.
Oggi evidentemente qualcosa è cambiato nella UIL Confederale, quella storia si disconosce e soprattutto si disconosce la legge in spregio delle regole che il riformista magari lotta per cambiare senza tuttavia violarle bellamente. Si vuole, o si vorrebbe mettere da parte le regole democratiche e
interferire spudoratamente nella vita di associazioni sindacali libere e democratiche ed altre dalla Confederazione.
Il progetto di creare un unico sindacato riformista a cui tutti guardavamo con entusiasmo immaginando di fare questo percorso in maniera democratica attraverso il confronto, il dibattito ed una prospettiva congressuale unitaria, si è trasformato, grazie anche agli attuali vertici Confederali, nella creazione nottetempo di un contenitore nel quale ci è stato “ordinato” di transitare e del quale si volevano determinare nome, logo, sede e soprattutto i nomi di chi doveva guidarlo e dirigerlo a tutti i livelli.
Il riconoscimento della Confederazione evidentemente si immagina debba determinare una etero direzione, un soggetto sindacale telecomandato “da remoto”, un drone da far volare sulla testa dei polizotti italiani non sappiamo con quali finalità.
Il primo atto della “cosa” con il copyright UIL è stato affiliarsi con il COISP, sindacato autonomo, anti-confederale i cui valori sono quanto più lontani da quelli dei poliziotti che rappresentiamo, sindacato federato ad altri soggetti in un minestrone dove si trova tutto e il contrario di tutto.
I promotori di questa sorta di “blitz” fatto nell’ombra, in gran segreto, sono stati ritualmente sospesi od espulsi dalle organizzazioni della nostra Federazione. Fa sorridere che essi diano ad intendere di essere andati via sbattendo la porta come fa sorridere la loro rappresentazione di una scissione della nostra Federazione, del fatto che “intere strutture” abbiano aderito al soggetto che hanno costituito.
Essi il consenso dei poliziotti dovranno guadagnarselo, la credibilità, la fiducia dovranno costruirla chiedendo ai nostri iscritti di abbandonare un Sindacato autorevole come la Federazione Uil Polizia, maggiormente rappresentativo, protagonista di grandi e piccole battaglie quotidiane per il rispetto dei diritti e della dignità dei poliziotti, per seguirli all’ombra del COISP, e non ci sembra impresa agevole.
Per ora il loro risultato è l’irrilevanza, essi non hanno e non avranno alcuna rappresentatività e dovranno esprimere le loro iniziative attraverso il COISP.
Noi dal canto nostro siamo sempre più uniti, determinati ed incisivi con la forza delle idee e della nostra storia che è fatto di pluralismo, di democrazia e di valori, anche e soprattutto umani prima che politici. Siamo in piena salute, stiamo crescendo ogni giorno di più e continueremo con Coerenza, Capacità e Concretezza a rappresentare i poliziotti che non amano giochi sopra le loro teste né l’arida e sterile ambizione di chi evidentemente ha un’idea del sindacato molto, ma molto diversa da noi.
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